Ecco una vista di Mosca. Sono qui da quasi due settimane. Il lavoro dell'Accademia al Teatro Maly procede molto bene, ma altri segnali sono invece inquietanti. Per due volte in questi giorni, mentre guardavo rai-news 24, il canale di notizie internazionale della rai, lo schermo si è tinto di un bel blu intenso. Guarda caso è successo quando davano la notizia delle proteste qui a Mosca in occasione di due ricorrenze: la morte della Politkovskaja e la strage del Teatro Dubrovka... la censura funziona persino meglio che da noi. O forse solo in maniera meno subdola, in fondo. Schermo blu. non si passa. E questo mentre leggo dei ragazzi delle università picchiati dalla polizia a Roma. Brutti tempi, questi, davvero. Blu notte...
30 ottobre 2008
13 ottobre 2008
12 ottobre 2008
"Artemisia, le tinte forti della passione" di Aquilino,
con Marta Comerio. Regia di Stefano de Luca.
E' andata in scena in serata unica al Museo Borgogna di Vercelli questa lettura scenica su drammaturgia di Aquilino. Produzione Lupusagnus.
"Il museo Borgogna è certamente uno scenario d’eccezione per ospitare questa nostra rievocazione della altrettanto eccezionale vicenda umana ed artistica di Artemisia. Fin dal primo sguardo abbiamo sentito che proprio qui -tra questi colori, tra queste tele- il racconto di Artemisia prenderà magicamente vita. E ci commuoverà. Non serve altro, l’atmosfera è lì, palpabile. L’arpa di Sara Bertucelli accompagnerà la voce recitante di Marta Comerio, capace di evocare le tinte forti della passione. Con particolare emozione abbiamo osservato la Sacra Famiglia dipinta dal padre Orazio. Che sarà lì, a pochi passi. Perchè proprio al padre spesso si rivolgerà Marta/Artemisia, tra rabbia e amore, tra devozione filiale e disperato slancio di indipendenza. Straordinaria vicenda di un padre e di sua figlia che sono anche fratelli nell’arte."
Stefano de Luca
(Nella foto "Susanna e i vecchioni" di Artemisia Gentileschi)
04 ottobre 2008
Tornato da qualche giorno da Quito, Ecuador. Ennesimo viaggio dell'Arlecchino.
"Le condizioni erano abbastanza estreme, sia dal punto di vista tecnico che da quello ambientale.
La luce che andava via durante le prove. I candelabri riportati in scena come nell'edizione dell'addio. Un teatro decadente e pieno di atmosfera come una enorme cattedrale. Il fiatone di tutti dietro le maschere. La prima sera è stata una battaglia. Vinta per volontà, prima di tutto quella -veramente inarrivabile- di Ferruccio. Veramente un esempio di professionalità e di volontà. Fantastico. Abbiamo sofferto il teatro enorme e pieno solo a metà, la distanza dal pubblico e il freddo assurdo. Ma abbiamo portato a casa la contentezza e l'emozione del pubblico..."
La luce che andava via durante le prove. I candelabri riportati in scena come nell'edizione dell'addio. Un teatro decadente e pieno di atmosfera come una enorme cattedrale. Il fiatone di tutti dietro le maschere. La prima sera è stata una battaglia. Vinta per volontà, prima di tutto quella -veramente inarrivabile- di Ferruccio. Veramente un esempio di professionalità e di volontà. Fantastico. Abbiamo sofferto il teatro enorme e pieno solo a metà, la distanza dal pubblico e il freddo assurdo. Ma abbiamo portato a casa la contentezza e l'emozione del pubblico..."
Ma le cose vanno tanto in fretta che non c'è tempo di scrivere e raccontare. Riunioni e incontri per il progetto Darwin. Riprese video per Mamma mammazza. E il lavoro di preparazione per l'Accademia di Commedia dell'Arte che inizia a Mosca il 20 di questo mese. Per non parlare degli altri progetti per il futuro che già si affacciano all'orizzonte. Mmh, bisogna fare un passo alla volta... e io come sempre procedo a salti!
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