27 maggio 2008

Ancora una bella recensione de La Barca dei comici -mi era sfuggita, la pubblico ora- dal sito Teatroteatro.it

"La barca dei comici, che nasce dalla collaborazione tra Piccolo Teatro e Teatro Gioco Vita, viene portata sulla scena da Stefano De Luca con uno straordinario accento fiabesco. La finalità dell’opera è avvicinare al teatro bambini e adulti nel modo più naturale possibile: creare stupore e ammirazione nello spettatore, che mal celando il puerile pudore per la rivelazione, si riscopre un po’ “bambino”. E’ in tale ottica che la viscerale passione di Goldoni per il teatro viene illuminata da un candore infantile, da un calore solare che disegna sul viso dello spettatore un sorriso spontaneo e lo abbraccia, conducendolo per mano, nel favoloso mondo del teatro goldoniano.

Quella di Stefano De Luca è una regia capace di fare di un episodio di vita del commediografo Goldoni la metafora della sua passione per il teatro, e del modo stesso di viverlo e interpretarlo: con gioia, e divertimento, tanto che è lo stesso giovane Goldoni sulla scena a dichiarare di non voler mai più scendere da quella barca, di non voler terminare quel viaggio nel teatro del settecento che sarà, infatti, da lui profondamente innovato.
Lo spettacolo offre slanci di sincera passione che evocano l’amore sincero di Goldoni per il teatro. I giochi di luci e ombre, a cura di Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi, lasciano spesso ammirato lo spettatore.
Una menzione particolare per una scenografia che ben rispecchia l’ambientazione fantastica che pervade il lavore di De Luca: la riproduzione delle onde del mare solcato dalla barca dei comici proietta il pubblico in una fiaba vivente".

(Giulio Greco)

26 maggio 2008

Domani la conferenza stampa per la presentazione della prossima stagione del Piccolo. E molte novità. Alcune veramente inaspettate, anche se molto desiderate. E concretizzatesi all'improvviso. Ne scriverò domani, a cose ufficializzate. Corna e bicorna, diceva mia nonna, che era scaramantica anzichenò. Intanto ho messo in cantiere il nuovo sito di LUPUSAGNUS, anche in occasione della recita "di ringraziamento" che faremo sabato 31 al Teatro dell'Albero di S.Lorenzo al Mare, vicino a Imperia. Lì è cominciata la sfida di questa esperienza e non a caso ci torniamo proprio in questi giorni. Le cose si muovono in fretta e bisogna cercare di stare al passo con le cose. "Essere pronti è tutto" è l'insegnamento del Principe di Danimarca. E' un insegnamento profondo, naturalmente. Come tutti quelli del Bardo. Tutto dipende da noi.
L'indirizzo del sito è: www.lupusagnus.com

20 maggio 2008

Quante cose. Scrivo in piena notte, una di quelle notti in cui non si può proprio dormire. Sono tornato solo ieri da Ancona, ultima settimana di recite di Arlecchino. Almeno per questa stagione. E, subito prima, dieci giorni in Canada, a Montreal. Quante cose. Riuscire a lasciarne traccia sul blog è un'impresa. Vediamo. Bè. Il Canada è stato un trionfo, vero. Pubblico caloroso quello di Montreal, già scaldato dai primissimi tepori dopo un interminabile inverno sottozero e quindi felice di applaudire gli esotici comici italiani. Bella la gente. Bella la città. Un miscuglio tra vecchia europa e nordamerica che mi è parso decisamente vivibile, civile. Luogo di incontro -e scontro- di lingue e culture, tra aperture e sussulti di separatismo francofono.

Da ricordare la manifestazione in piazza per i sessant'anni dello stato di Israele e la contromanifestazione palestinese. Appena riesco posterò le foto, che mi paiono molto interessanti. A Montreal, in collaborazione con l'attivissimo Istituto Italiano di Cultura, mi sono occupato di organizzare un reading dedicato a Giorgio Bassani. Alla presenza della figlia e con la partecipazione di Sergio Leone e Lorraine Pintal, direttrice artistica del TNM (Théatre du Nouveau Monde). Testi bellissimi. Serata intensa e commovente.
Ma tutto questo è già passato, volato via. Col vento che in Canada soffia forte portandosi via qualche foglia d'acero nuova nuova insieme ai berretti dei rappers.
Ancona
, invece. Al Teatro delle Muse. E qui è stata tutta un'altra musica... Un pò per via del pubblico sonnacchioso. Un pò per un'altra tristissima ragione. Questo glorioso teatro che è rimasto chiuso per anni è stato finalmente riaperto nel 2002 dopo una lunga e costosissima ristrutturazione. All'italiana. Il teatro ha ora una acustica tremenda. Impossibile. Atroce. Non c'è altro modo per dirlo. In sala il riverbero -probabilmente causato dai materiali scelti, oltre che dall'idea di fondo degli esimi architetti progettatori che hanno pensato bene di ispirarsi all'idea di una piazza aperta- rende impossibile per gli spettatori un ascolto decente delle voci degli attori. Bisogna usare l'amplificazione -impianto inizialmente non previsto dal progetto e naturalmente costosissimo- ma con effetti comunque decisamente mediocri. Capite? Come costruire un violino che non suona. Un aereo che non vola... Poveri noi. Diceva bene Eugenio Barba: vascelli di pietra!

Oltre al danno la beffa! Copio e incollo dal sito del teatro:
...il nuovo progetto dei due architetti Danilo Guerri e Paola Salmoni “restaura” un rapporto armonico tra l’interno moderno e le facciate neoclassiche, conservando quanto ha potuto (la scala di ingresso, il vecchio atrio) e creando una continuità concettuale con lo spazio urbano esterno, là dove si pone l’enfasi degli spazi più pubblici del teatro (atrio, foyer, sala delle feste). Il risultato è un teatro-piazza con materiali che riprendono l’anima nomade e precaria della “rappresentazione” (legno e metallo, graticciati e ballatoi) e quella di monumento urbano (mattoni e pietre, forme retoriche e significati collettivi).

Che dio li perdoni: l'anima nomade e precaria... forme retoriche e significati collettivi... E non si sente una mazza!

02 maggio 2008

In questi dieci giorni ho fatto moltissime cose. Tra tutte sono stato al Corso Buddista di Trets, in Provenza. E' stata una esperienza bella e profonda. Ci sono arrivato stanco e sfasato per l'interminabile tournée che è diventata la mia vita. E ho ritrovato energia e voglia di fare. Qui accanto c'è uno slideshow con alcune delle foto scattate alle persone che partecipavano al corso. Facce di persone normalissime e per questo meravigliose. Di persone piene di problemi che però si sfidano per superarli con coraggio. Persino con gioia. Ecco, il regalo più prezioso di questi giorni forse è stato quello di vedere gioia negli occhi e nei visi delle persone. Speranza. Merce rarissima, in questi tempi oscuri. Io ho cercato di catturare quella luce speciale, quel raggio di sole, nelle foto. E a riguardarle mi pare di esserci riuscito, almeno in qualche caso.
Intanto Barca dei comici ha terminato il suo giro con un bellissimo successo a Latina! Purtroppo pare che il prossimo anno non sarà ripreso. Ci sarebbe molto da dire su questo... Le logiche secondo cui vive il teatro italiano rispecchiano in pieno l'andazzo nel paese in tutti gli altri campi. Brutti tempi. E quelli a venire si presentano a tinte ancora più fosche.
Riparto comunque per il Canada e per l'ultimo scorcio di stagione di Arlecchino con uno spirito molto più attivo. Anche perchè al ritorno ci sono mille nuovi progetti da realizzare! Nonostante tutto e tutti.

 Post del primo luglio 2023. Il tempo passa. Olivia, che non era neppure un pensiero, ha già cinque anni.