19 aprile 2008


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Post al volo da Piazza Grande, a Modena. Oggi per me ultimo giorno di Arlecchino prima delle due settimane di pausa previste. Stanotte sono a Milano e domattina parto per Trets, per il corso buddista. Ne ho veramente bisogno, questi ultimi mesi sono stati bellissimi ma molto faticosi e mi serve riprendere un contatto più profondo con me stesso.
Ultime recite milanesi di Barca dei comici. Tante soddisfazioni. Tante. La telefonata di Giulia Lazzarini, una bellissima lettera di Luigi Lunari, e i commenti di tantissimi spettatori che hanno vsto e amato questo piccolo spettacolo. Grazie a tutti loro. grazie soprattutto ai quattro attori che ogni giorno si sforzano di dare il meglio di loro stessi. Marta, Tommaso, Giorgio, Angelo. La Barca riparte per l'ultimo stralcio di stagione. Sarà a Latina dal 22 al 24 aprile.

10 aprile 2008

Oggi giornata interminabile ma molto bella. Sono stato a trovare Donato Sartori nella sua casa di Abano Terme e a visitare il bellissimo museo intitolato a lui e a suo padre Amleto! Un'esperienza incredibile. Amleto Sartori è stato uno straordinario scultore e creatore di maschere. Il suo lavoro con Strehlerè iniziato nel 49-50 con la creazione della prima maschera di Arlecchino in cuoio. Anche le maschere che usiamo oggi nello spettacolo sono fatte da Donato sui calchi in legno realizzati dal padre. Nella foto insieme a Donato Sartori tengo in mano una reliquia teatrale di inestimabile valore: la maschera di Pulcinella usata da Antonio Petito. Non una copia. L'originale. Descrivere il calore con cui siamo stati accolti è veramente difficile, Donato insieme a sua moglie Paola e alla figlia ci hanno offerto un pranzo e una mattinata veramente indimenicabile. Un ringraziamento a loro veramente di tutto cuore! (scrivo a tarda notte con una matinée di Arlecchino domattina alle nove! Oltretutto devo anche recitare il capocameriere napoletano e il facchino a causa di una assenza.. Domani provo a raccontare meglio di questa giornata commovente.)
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06 aprile 2008

Barca dei comici
Recensione di Wanda Castelnuovo da Teatro.org

Un graditissimo ritorno “La barca dei comici”, spettacolo non solo per giovani, ma per ritrovare in noi quel ‘fanciullino’ che sa divertirsi, godere e apprezzare una rappresentazione costruita con essenzialità di mezzi e di persone, ma non per questo meno bella e affascinante per il continuo, vivace, poetico e quasi magico fluire tra teatro e vita, narrazione e realtà.
Si racconta un episodio reale della vita di Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793): poco amante degli studi di filosofia, molto affascinato dall’arte del recitare e profondamente nostalgico dell’amata madre e della propria terra, il giovane Goldoni - ancora studente - subisce la sottile seduzione di un gruppo di comici proprio quando spettatore dei lavori di una ‘commedia dell’arte’ ormai in crisi riflette sul teatro e si affacciano in lui le prime intuizioni di quella rivoluzione teatrale che farà nascere la ‘commedia di carattere’, in cui gli attori privati delle maschere recitano un copione scritto.
Lo spettacolo, creato in occasione delle celebrazioni del trecentesimo anniversario della nascita di Goldoni e parzialmente rinnovato come attori, ne racconta il fantastico viaggio per mare da Rimini a Chioggia, in verità allegoria del suo viaggio esistenziale a bordo della ‘nave del teatro’ da cui non scenderà più, neanche quando, apprestatosi a scrivere i “Mémoires”, farà vibrare la penna dei ricordi parlando di tale straordinario mondo e in particolare di questo episodio la cui esperienza umana lo ha fatto crescere nella conoscenza della vita.
Strehler, recepite tali vibrazioni, aveva in animo di portarle in scena e il suo progetto è in parte diventato realtà e racconto gradevolissimo grazie alla regia di Stefano de Luca, allievo del primo corso della Scuola fondata da Strehler, e ai quattro straordinari attori che - non risparmiando energie straripanti generosamente consumate - sono sicuramente destinati ad altri successi visti i risultati di questa pièce da cui si esce sorridendo con negli occhi e nel cuore un panno azzurro, capricciosa superficie marina e le numerose e straordinarie sequenze di civettuole ombre, magnifici esempi di teatro.
Milano, Piccolo (Teatro Studio), 27 marzo 2008

03 aprile 2008

Siamo a Messina. Recite fino a domenica, prima di risalire la penisola fino a Treviso. Qualche giorno per riprendersi dalla pesantissima trasferta da Mosca a Catanzaro. Faccio una cura intensiva a base di cannoli e granite con briosche, che sono un ottimo rimedio contro la malinconia. E poi ieri ho ripreso in mano la macchina fotografica per fare qualche scatto dietro le quinte. Questo è Celio Regoli, uno dei due trombettisti dell'Arlecchino. Sono pure riuscito a salvare tutte le foto fatte a Mosca, che parevano perdute per colpa di una memoria difettosa. Segnali di un vago senso di impermanenza che pare estendersi a ogni aspetto della vita? Anche senza leggere segni e presagi in ogni cosa che avviene (cosa in cui peraltro costantemente mi diletto) fa riflettere l'aspetto ormai quasi immateriale di molti ambiti della mia vita. Scatto foto fatte di un pugno di bytes, scrivo lettere fatte di pixel, chatto con gli amici guardandoli negli occhi attraverso la webcam... Mmmh, faccio così. Smetto di postare sul blog. Esco in strada, c'è vento di mare fuori. E mentre rifletto sull'impermanenza e sull'impatto delle nuove tecnologie sulla mia vita quotidiana mi faccio due spaghetti con le vongole e mi strafogo l'ennesimo cannolo... Baci da Messina!
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 Post del primo luglio 2023. Il tempo passa. Olivia, che non era neppure un pensiero, ha già cinque anni.