29 gennaio 2007

Oggi riposo. Il primo da molti giorni. C'è il tempo per ripensare al lavoro e rivedere il copione.
Ora riesco a metterlo in parole: La Barca dei comici è lo spazio magico del teatro. La Barca dei comici è il nostro tappeto 7 metri per 7.
Il luogo dove tutto è possibile.
Nient'altro.

24 gennaio 2007

Una foto delle prove, di Margherita Busacca. I costumi sono di Luisa Spinatelli. E sono veramente bellissimi. Da destra a sinistra l'equipaggio della "Barca": Tommaso Banfi, Stefano Moretti, Alice Bachi, Giorgio Minneci. E io, col ditone puntato. Ma alle prove siamo molti di più. Fabrizio Montecchi per le scene e le ombre, con le sue assistenti Sara e Nicoletta. Stella Casiraghi per la drammaturgia. Marco Mojana per le musiche. E il prezioso Adriano Todeschini, luci e fonica.

16 gennaio 2007

Più di dieci giorni dall'ultimo telegrafico post. Il lavoro ci ha presi completamente. Dopo la prima settimana, dedicata esclusivamente a un lavoro di improvvisazione, siamo nella fase di montaggio. Sempre più l'episodio della barca dei comici si conferma essere il pretesto per costruire un libero gioco teatrale, simile a un sogno. Sul nostro tappeto 7x7 tutto deve essere possibile, come in un sogno appunto. Dunque coltiviamo quell'arte dell'improvvisazione, quella capacità creativa che lo stesso Goldoni considerava un grande pregio degli attori italiani.
Nello stesso tempo esploriamo le possibilità che i nostri elementi scenici ci suggeriscono, modificando lo spazio e moltiplicando i luoghi dell'azione.
Quanto abbiamo bisogno oggi di una riforma teatrale! Una riforma che riporti l'arte dell'attore al centro del palcoscenico. I miei attori sono straordinari per inventiva e impegno. Lo spettacolo viene costruito insieme e loro, per loro.

04 gennaio 2007

Secondo giorno di prove. Oggi si fa sul serio. Non che ieri abbiamo scherzato, ma il primo giorno è del tutto particolare. Forse Brook scrive da qualche parte che bisogna farlo passare, in qualche modo. Dunque ieri lettura del copione... che al momento attuale definirei piuttosto un canovaccio bello grasso. Oggi invece lavoro sullo spazio e con oggetti. Molte idee e attori bravissimi. Le musiche di Marco Mojana -che ne ha scritte di sue e arrangiato quelle del maestro Fiorenzo Carpi- sono come sempre bellissime e suggestive. I semi ci sono tutti. Ora bisogna coltivarli con cura e vediamo che pianta nascerà.

02 gennaio 2007

Iniziano oggi le prove della "Barca dei comici".
E' uno spettacolo ispirato a un episodio delle memorie di Carlo Goldoni. Molto in breve: la sua scoperta del teatro, a tredici anni. Durante una fuga dalla casa dell'istitutore ( e dalla filosofia scolastica) Carletto si imbarca assieme a una piccola compagnia di comici da Rimini per Chioggia, dove ritroverà la sua mamma. Lo spettacolo è dedicato a Giorgio Strehler, il mio maestro.

“Da un miracolo di fantasia o di memoria rinasce di colpo una storia della giovinezza di Carlo Goldoni, scrittore di teatro, quando una mattina d’aprile partì in un favoloso viaggio per mare assieme a una compagnia di comici. La prima esperienza profonda, come un trauma dolcissimo. Lì egli conosce, per la prima volta, tutto: l’amore, le donne, lo stupore, la curiosit‡ per l’umano mondo dei comici, ed attraverso di essi, la curiosit‡ per il mondo dell’uomo. Il Mondo e il Teatro si cofondono ed è l’inizio di una inconsapevole vocazione...”
Da questo spunto di Giorgio Strehler nasce “La barca dei comici”, fantasia teatrale per attori e ombre, rivolto ad un pubblico di piccoli spettatori. Cosa ha sentito, immaginato, provato quel
Goldoni giovanissimo nel suo primo incontro con il teatro? Una mamma che aspetta lontano, da raggiungere attraverso un azzardato viaggio attraverso il mare, insieme a compagni bizzarri e affascinanti.
Un viaggio durato tre soli giorni, nella pancia di una barca che è un palcoscenico galleggiante, diventa metafora del viaggio di una vita intera spesa nel teatro e per il teatro.
Uno spettacolo pensato come un sogno che accompagni i giovani spettatori alla scoperta delle semplici e meravigliose possibilità del gioco teatrale: la narrazione, le maschere, il teatro d'ombre,
l'attore tra testo scritto e improvvisazione.
Una specie di racconto molto vero e molto inventato in cui scene di fantasia e di memoria si intrecciano evocando l’incanto e la bellezza del teatro Goldoniano.

(Una collaborazione tra Stefano de Luca, regista del Piccolo Teatro ed allievo di Strehler e Fabrizio Montecchi, del Teatro Gioco Vita)

 Post del primo luglio 2023. Il tempo passa. Olivia, che non era neppure un pensiero, ha già cinque anni.