E' uno spettacolo ispirato a un episodio delle memorie di Carlo Goldoni. Molto in breve: la sua scoperta del teatro, a tredici anni. Durante una fuga dalla casa dell'istitutore ( e dalla filosofia scolastica) Carletto si imbarca assieme a una piccola compagnia di comici da Rimini per Chioggia, dove ritroverà la sua mamma. Lo spettacolo è dedicato a Giorgio Strehler, il mio maestro.
Da questo spunto di Giorgio Strehler nasce “La barca dei comici”, fantasia teatrale per attori e ombre, rivolto ad un pubblico di piccoli spettatori. Cosa ha sentito, immaginato, provato quel Goldoni giovanissimo nel suo primo incontro con il teatro? Una mamma che aspetta lontano, da raggiungere attraverso un azzardato viaggio attraverso il mare, insieme a compagni bizzarri e affascinanti.
Un viaggio durato tre soli giorni, nella pancia di una barca che è un palcoscenico galleggiante, diventa metafora del viaggio di una vita intera spesa nel teatro e per il teatro.
Uno spettacolo pensato come un sogno che accompagni i giovani spettatori alla scoperta delle semplici e meravigliose possibilità del gioco teatrale: la narrazione, le maschere, il teatro d'ombre, l'attore tra testo scritto e improvvisazione.
Una specie di racconto molto vero e molto inventato in cui scene di fantasia e di memoria si intrecciano evocando l’incanto e la bellezza del teatro Goldoniano.
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