04 settembre 2008

Settembre. Ricomincio a scrivere di teatro. Il che fa bene, sicuramente. Perlomeno a me che scrivo :) Ne approfitto per salutare tutti gli amici che ogni tanto vengono a leggere questo blog! Che a volte serve proprio a tenersi in contatto con amici lontani ma più spesso serve semplicemente a tenermi in contatto con me stesso. E con le cose che faccio. O quelle che dovrei fare! Di ritorno da un'estate contraddittoria, sto lavorando a molte cose contemporaneamente. Impegni che mi occuperanno per tutta la prossima stagione. 

In primo luogo lo spettacolo su Charles Darwin. Il materiale è interessantissimo, e sterminato.  Così leggo e studio molto nel tentativo di attenuare la mia crassa ignoranza sull'evoluzionismo e per costruire una serie di temi di lavoro per lo spettacolo, oltre che una base drammaturgica.  L'idea della scena è già avviata. Ne ho discusso ieri con Marco Rossi, che la  realizzerà sicuramente benissimo. Un'idea di spazio semplice, come sempre. In questi giorni vorrei incontrare i cinque protagonisti dello spettacolo. Giovani attori diplomati lo scorso anno alla scuola del Piccolo. Ma di questo scriverò e racconterò man mano che il lavoro procede e si precisa.


Abbiamo cominciato le prove del secondo spettacolo di LUPUSAGNUS. Ancora un testo di Aquilino, dopo il nostro debutto con Mamma mammazza. (Che presenteremo -inseriti nella stagione del Piccolo Teatro- al Teatro di Ringhiera di Milano). Anche questo secondo testo è fortissimo per la tematica, forse ancor più che quello precedente. Non anticipo niente, a parte l'immaginetta a lato. A giorni titolo e contenuti, sia qui che sul sito di LUPUSAGNUS.

Terzo impegno è l'Accademia di Commedia dell'Arte, che aprirà i suoi lavori a Mosca in ottobre. Ho lavorato al programma e sono sicuro che sarà una straordinaria esperienza di approfondimento, dopo anni di Arlecchino. Anche qui si apre un campo di studio sterminato. Dunque anche di questo scriverò più avanti in maniera approfondita.

Ecco qua. L'estate è già alle spalle con le gioie e le malinconie di una stagione più che mai fugace. Chiudo questo post sbilenco con una bella citazione di Daisaku Ikeda sullo "spirito poetico". Ne farò la mia guida per questa ripresa del mio lavoro e delle cose della vita:
"Lo spirito poetico fa parte di ogni impresa umana e permette di percepire con l'intuito l'intimo legame che lega il singolo essere umano a tutti gli altri e all'intero universo. Poeta è colui che dà voce a questa realtà interiore. Tutti dobbiamo essere poeti, per salvare il mondo."

3 commenti:

ANGELO CAMPOLO ha detto...

Ciao Stefano! Tutto bene? Tempo fa ti avevo inviato una mail dove commentavo la bella notizia di Goldoni e Clarice... Un abbraccio e tanta merda per i progetti di quest'anno! Angelo.

Stefano de Luca ha detto...

Ciao Angiulicchio! Che piacere. Scusa se non ti ho risposto all'altro post. E' stata un'estate movimentata. Scrivimi e raccontami di te. Ti abbraccio anch'io forte.

Anonimo ha detto...

Ciao stefano..non ci conosciamo ma chissa forse dall'infinito passato si....cmq mi chiamo luca e abbiamo amci in comune come...daisaku ikeda,sutra del loto,nichiren daishonin..:) francesco guidi,poi silvia pernarella che sta montando lo spettacolo con ronconi e che lo momntera con te a marzo...le ho anche parlato un po di buddismo a silvia..hihih....e fatto leggere delle qualcosa..cosi per incoraggiarla e vedendo il sito e gia me lo aveva detto francesco,so che pratichi.bene anche io da 7 anni sono buddista e ti capisco quando parli de l'inverno che si trasforma in primavera....la mia lotta in questo momento è a parigi e sto finendo la scuola di carlo boso...credo che tu conosca:)mi manco poco un anno alla fine e voila..la lotta è dura a paris ma le soddisfazioni sono tante...cmq a novembre saro a milano per un progetto con massimo navone e la paolo grassi..magari avremo occasione di cononscerci..ti dico a presto e lo sai nmrk è come il ruggito del leone:)quindi ogni cosa si trasforma...merda per i progetti e a presto.ciao luca

 Post del primo luglio 2023. Il tempo passa. Olivia, che non era neppure un pensiero, ha già cinque anni.