13 gennaio 2010

Domani alle 19 anteprima del DON GIOVANNI di Mozart al Teatro Gassman di Gallarate. La prima sarà invece sabato 16 gennaio alle ore 21.
Qui sotto il calendario delle recite successive:

29 gennaio LECCO - Teatro Sociale (ore 20.30)
20 febbraio MONTICHIARI - Teatro Sociale Bonoris (ore 21.00)
14 e 16 marzo STRADELLA - Teatro Sociale (ore 21.00)
27 marzo MONZA - Teatro Manzoni (ore 21.00)
10 e 11 giugno ROMA - Teatro Sistina (ore 21.00)
Sono ancora previste rappresentazioni a Campione d'Italia e al Como Festival di Villa Olmo in data da definire.

04 gennaio 2010

Sto lavorando febbrilmente al Don Giovanni di Mozart che debutterà il 16 gennaio al Teatro Gassman di Gallarate. Pochissimo tempo per aggiornare sito e blog. Mi accontento di postare un bozzetto delle scene (di Leila Fteita) e le note di regia che saranno pubblicate sul libretto di sala.

Don Giovanni è un lampo, che per un attimo squarcia le tenebre del palcoscenico -e dell'esistenza-. E' la vita, che brilla intensissima nel buio e poi subito si spegne. E' gioco, nel senso più alto e insieme più terreno. E' leggerezza e volgarità. Dionisiaco e Apollineo. Terra e cielo. Veli evanescenti e assi di palcoscenico. Un velo di cipria, un foglio di carta velina nel vento. O forse era una foglia, quella che ho visto passare? O l'immagine di un viso di donna sfumato dal ricordo di mille altre, diverse, ma sempre la stessa ?

Sulla scena immagino grandi tende, come di finestra spalancata di colpo dal vento, perché inizia un temporale estivo. Sipari leggeri che coprono e rivelano insieme. Che scorrono rapidi e attraversano lo spazio rapidi come fantasmi, come nuvole di tenebra e di sangue.

Un Don Giovanni che sia proprio come un temporale estivo. Improvviso, inatteso, eccessivo. Che arriva svelto, sconvolge e scompare lasciando addosso un brivido. Come una passione, un innamoramento che sconvolge e lascia poi svuotati.

Immagino ombre che si inseguono, si ingrandiscono e si deformano sul sipario, al lume di candelabri tenuti da servitori smarriti. Un carosello di ombre di corpi, uomini e donne, che si abbracciano in amplessi o si contorcono come fossero divorati dalle fiamme.

Immagino il nostro Don Giovanni come il protagonista di un gioco spiccatamente, dichiaratamente, ostentatamente teatrale. Giovane affascinante antieroe, tutto preso da sé stesso e da questo gioco scenico fatto di nulla che è la vita; in cui il travestimento, la rappresentazione di se stessi come vittime o come persecutori, come seduttori o sedotti, sia impudicamente ostentata. Recitata.

Un giovane Don Giovanni e un Don Giovanni fatto di giovani. Un Don Giovanni divertito e spero divertente, ma anche inesperto e persino impacciato -a tratti- nei suoi tentativi di seduzione. Persino infantile, a volte, nella sua semplicità. E in cui la relazione con il compagno di giochi Leporello riprenda ritmi, dinamiche e schemi corporei che affondano le loro radici nella vivace tradizione dei comici dell’Arte.

Così lavoreremo insieme a questi giovani, straordinari protagonisti: provando ad accostarci all'assoluto del Don Giovanni di Mozart e Da Ponte, con l'atteggiamento di stupore di bambini che -giocando- sfiorano il mistero.

Stefano de Luca

 Post del primo luglio 2023. Il tempo passa. Olivia, che non era neppure un pensiero, ha già cinque anni.