23 dicembre 2007

Il debutto di ieri sera è stato un vero successo. Posso scriverlo senza timori perchè pur essendo un pubblico di addetti ai lavori -dunque piuttosto sofisticato - si è molto divertito e ha seguito la storia con molta partecipazione. Molti applausi e grande festa finale. Poche ore dopo sono già a Milano. Posto da casa e tutto sembra già in qualche modo lontano. Fantasmi. Per contrastare la consueta malinconia post partum ecco il video girato dal portale del teatro ungherese SZINHAZ. Girato bene . La tarantella mi tira un pò su il morale... Ecco il link a Szinhaz.hu che ci dedica un grande spazio.


19 dicembre 2007


Stasera -tra poco più di un'ora...- prima prova generale con il pubblico!
Ecco qualche foto. Queste, a mio parere molto belle, sono di Karpati Ivan. Lui è il figlio di una delle attrici della compagnia. Sul suo sito si possono vedere altre foto del nostro
spettacolo.






































Foto di Ivan Karpati

11 dicembre 2007

Siamo all'undici dicembre. Ultima settimana e mezza di lavoro. La prima ufficiale -per la critica- è il 22, ma avremo già il pubblico vero il 20 e 21. Da domani finalmente proviamo tutto il giorno, alla mattina prove tecniche (luci e fonica, scena) e al pomeriggio con gli attori. Lo spettacolo c'è. Ma moltissimo resta da fare, sia sul piano della fluidità -tutta da conquistare- sia su quello dell'interpretazione. Lavoriamo.

Dalle note di regia, sparpagliate e incomplete:

Pasquale Loiacono, povera anima, cerca in ogni modo di sopravvivere alla cruda realtà dell'esistenza inventandosi un universo parallelo, popolato di fantasmi. Quanto sia consapevole di questo scarto nella percezione, non mi interessa poi tanto. Lui crede. Crede ai fantasmi. Perchè deve, perchè è l'unica possibilità rimastagli per affrontare la miseria morale e materiale della sua esistenza. La giovane e bellissima moglie lo tradisce per un uomo sposato che costruisce sul denaro la sua falsa indipendenza dalla famiglia e dai figli.

Pasquale vive in una casa infestata da anime dannate, in pena, alla ricerca di un briciolo di sollievo, di cibo, di benessere. Fantasmi, appunto.

Il fantasma del desiderio, della passione, della ricchezza. Lo spettro della miseria, della guerra.

"I fantasmi non esistono! Siamo noi, i fantasmi."Siamo fantasmi quando non siamo più noi stessi, quando ci nascondiamo dietro un ruolo che abbiamo scelto o che ci è stato imposto. Siamo fantasmi quando non riusciamo più a vederci l'un l'altro. Perchè la comunicazione è diventata impossibile. Un diabolico, infernale gioco di specchi.

Proiezioni. Fantasmi.

Perchè si è persa la chiave del cuore. Perchè l'ego ci separa gli uni dagli altri. Ermeticamente chiusi. Per difendere un'opinione. Mantenere un puntiglio.

Certo, i fantasmi possono fare comodo. Possono essere preziosi per attribuire loro le nostre malefatte, i nostri peccati.

Il tema del teatro in Questi fantasmi.
Pasquale Loiacono ha fatto tutti i mestieri, per cercare di sbarcare il lunario. Tutti. Persino l'impresario teatrale. E forse sua moglie, la giovane e bella Maria, lo ha seguito in questa impresa, magari spinta dal desiderio di calcare le scene e vivere così una vita diversa, migliore. A Pasquale-Eduardo l'immaginazione non manca. La sopravvivenza come scienza delle soluzioni immaginarie, quasi una patafisica. Accetta di vivere nella casa infestata dai fantasmi per interpretare il ruolo di un piccolo borghese soddisfatto e sereno. Un'uomo che ogni mattina si affaccia al balcone cantando per mostrare al mondo che la sua vita è serena, senza problemi. (Fantasmi? Nemmeno l'ombra, professò...) In cambio, non pagherà l'affitto per cinque anni. Deve interpretare un ruolo, dunque. Recitare la normalità.
Non sarà facile. Perchè la normalità è fatta di miserie quotidiane. Di orrori. Una moglie che tradisce, una moglie tradita, mariti che comprano la loro libertà e il loro piacere. Figli usati come ostaggi, vittime destinate a loro volta a diventare carnefici...

Armida recita il ruolo della mater dolorosa. Della moglie tradita.

Raffaele il portiere recita il guardiano della casa degli spiriti.

Gastone il ruolo del genero affettuoso.

Alfredo quello dell'amante focoso.

Ma in Eduardo la tematica pirandelliana si colora di una più giocosa e intensa teatralità. Fino a raggiungere i toni della farsa, le maschere della commedia dell'arte.

Eppure, quanto di più di questo...
Quando sono vicino a te, mi sento niente. Mi sento piccirillo piccirillo. Mi sento vicino a Dio...
Nella feroce ironia di Pasquale che si inginocchia davanti all'amante della moglie perchè lo salvi dai debiti e dalla miseria. Perchè gli restituisca la donna di cui non può fare a meno. C'è una sorta di estrema abiezione e insieme di estrema rinuncia dell'orgoglio, della personalità. Una sottomissione a un potere più grande. Una preghiera.

E poi.

-Non verrà più... Un'altro? Magari, speriamo!

Triplo salto mortale. Chi manipola e chi è manipolato? Non si scappa. Siamo tutti fantasmi...
Intanto a Milano, nella Scatola magica del Teatro Strehler sono finite le recite di questa ennesima ripresa di "Arlecchino racconta". Credo fosse la quarta stagione... anche questa terminata con grande successo! Ecco alcune foto di scena di Fabio Esposito, con Silvia Rubino e Giorgio Minneci. Bravi!

04 dicembre 2007

Il personaggio si chiama Gastone. Fratello di Armida. Cognato nevrotico e falsamente affettuoso. L'attore è Gabor Karalyos.
Quanto tempo che non posto sul blog. Secoli. Non provo nemmeno a raccontare a me stesso tutto quello che è successo nel frattempo. Le prove vanno avanti. Oggi provato la grande scena dei fantasmi del secondo atto. La più difficile dal punto di vista del concertato. E di concerto quasi si tratta, nel vero senso della parola. Alla fine siamo in dieci, sulla scena minuscola del Radnoti. Il povero Pasquale e tutta la schiera dei suoi fantasmi al completo. Scena fantasmagorica appunto. Qui accanto c'è Adam, uno dei tre studenti dell'accademia che partecipano allo spettacolo. Lui è Maddalena, la vecchia madre di Armida. Ogi prova costumi. Da lunedì si prova "vestiti"...

 Post del primo luglio 2023. Il tempo passa. Olivia, che non era neppure un pensiero, ha già cinque anni.