15 febbraio 2008

In diretta dal Teatro della Dodicesima di Spinaceto, grazie a una fantastica connessione wireless . Con Alessandro stiamo facendo le luci. Sergio e Giorgia dipingono le cantinelle di nero. Marta e Tom sono in giro a comprare il velcro. Anna mette in ordine i costumi. Il teatrino è molto carino, le dimensioni giuste per il nostro spettacolo. Carlotta, l'organizzatrice del teatro è gentilissima. Bene.
Era una casa molto carina
senza soffitto, senza cucina;
non si poteva entrarci dentro
perché non c'era il pavimento.
Non si poteva andare a letto
in quella casa non c'era il tetto;
non si poteva far la pipì
perché non c'era vasino lì.
Ma era bella, bella davvero
in Via dei Matti numero zero;
ma era bella, bella davvero
in Via dei Matti numero zero.

Giorgia (la mammazza) in una foto di Paola Sarappa.

Questa canzoncina mi inquietava molto, quando ero bambino. Immaginare una casa senza soffitto e senza pavimento... E poi niente vasino. Dove fare la pipì? Come espletare i bisogni più elementari, senza vasino e senza cucina? La casa, il rifugio, il luogo protetto per eccellenza, svanisce. Dove rifugiarsi, allora?

Lo spettacolo inizia così. Con la costruzione dello spazio. La casa di via dei matti è anche il palcoscenico. E' quello spazio "vuoto" in cui tutto comincia. C'è un'altro spazio vuoto. E' uno schermo TV che non trasmette che un disturbo indistinto. La casa è lì dentro, ormai. Ma dentro allo schermo c'è il nulla. Benvenuti in Via dei Matti. Numero zero.

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 Post del primo luglio 2023. Il tempo passa. Olivia, che non era neppure un pensiero, ha già cinque anni.